Costruiamo i nostri pannelli acustici
La diffusione di tecnologie digitali sempre migliori e alla portata di tutte le tasche ha portato un numero crescente di produttori, musicisti e fonici emergenti a produrre la propria musica tra le mura domestiche.
Il numero di “Home Studio” é aumentato a macchia d’olio anche nel nostro paese, ma se il dominio digitale é riuscito a imporsi su quasi tutti gli anelli della catena di produzione elettro-acustica in barba ai corrispettivi analogici, c’é ancora e probabilmente ci sarà sempre un tassello in cui non saremo mai completamente slegati dalle soluzioni più low-tech: il TRATTAMENTO ACUSTICO DELLA STANZA.
Questo non significa che la tecnologia digitale non abbia fatto passi da gigante anche in questo campo, si pensi ad esempio ai monitor attrezzati di D.S.P. auto-calibranti per adattare la risposta in frequenza degli speaker a quella della stanza, ma che vengono in aiuto al buon vecchio trattamento acustico ambientale solo in ultimissima istanza.
Detta breve: di fronte all’innumerevole numero di scelte che compiamo durante una sessione di mix, dobbiamo poterci fidare che il risultato di tali scelte, di cui sentiamo gli effetti dai monitor, non venga falsato da un’acustica sballata all’interno della stanza.
Problema: se siamo sempre più che propensi a mettere mano al portafoglio per acquistare nuovi gadget da aggiungere alla nostra scheda tecnica, i preventivi per un buon trattamento acustico ci fanno sempre drizzare i capelli, costringendoci a rimandare quello che é in effetti uno degli anelli più importanti della catena: il primo.
Sono Galileo Tarricone e la mia funzione come docente nei corsi MusicLab, la mia missione nella vita e il mio vanto (!) é quello di avere ideato una serie di tecniche per poter ottenere trattamenti acustici molto funzionali, esteticamente gradevoli e sopratutto GRATIS!!!
No, gratis no. Ma meno di così non si può, fidatevi: ho provato! Ve ne racconto un pezzettino…
TRATTAMENTO o ISOLAMENTO?
Prima di entrare nel vivo del discorso, é importante fare una doverosa premessa. Quando si parla di trattamento acustico di uno studio di registrazione, solitamente si intende una serie di lavorazioni molto diverse che avvengono in momenti separati.
Il primo é il così detto isolamento acustico, che impedisce che i suoni generati all’interno dei nostri ambienti escano disturbando i vicini o che rumori molesti esterni vengano captati dai nostri microfoni, rovinando la registrazione. Si tratta di un intervento strutturale, che richiede l’utilizzo di una grossa mole di materiali fonoisolanti e insonorizzanti per farcire lo spazio tra le pareti perimetrali e quelle interne della stanza che vogliamo isolare (la famosa BOX-IN-THE-BOX). Si prediligono materiali ad alta/altissima densità, con caratteristiche elastiche che impediscano la trasmissione di vibrazioni fisiche della materia e che molto spesso non sono sufficienti se la situazione di partenza era eccessivamente compromessa.
La regola aurea in queste situazioni é sempre quella della prevenzione: sei proprio sicuro che sia il posto giusto dove far sorgere il tuo nuovo studio? 9 volte su 10 la risposta sarà “No, ma questo c’é!”, e allora preparati a spendere una valanga di soldi e accettare molti compromessi.
In questo episodio NON parleremo di questo tipo di intervento: quelli che andremo a costruire NON sono pannelli insonorizzanti, ma PANNELLI FONOASSORBENTI PROFESSIONALI DA PARETE che hanno lo scopo di migliorare l’acustica interna alla nostra stanza, nella quale é stato eventualmente svolto un intervento di isolamento acustico oppure no, non fa differenza.
Piccola precisazione: Il fatto che un motivo squisitamente estetico mi sproni a definire questi pannelli “da parete” non implica che si possano utilizzare anche come pannelli acustici da soffitto, con il medesimo scopo e risultato detto in precedenza.
Allo stesso tempo, potrebbero eventualmente essere utilizzati all’interno di sale prova così come in sale di ripresa, basta aver chiaro il concetto che appendere anche un gran numero di questi pannelli anti-rumore alle pareti non cambierà di una virgola la quantità di suono che uscirà dalla nostra saletta.
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