di Daniele Mana

Il termine Produzione Musicale apre spesso a una serie di quesiti che concernono non solo la parte tecnica e pratica del lavoro ma anche il significato del termine di per sè.

Per fare chiarezza da subito ‘’produrre musica’’ significa, nella maggior parte dei casi, prendersi carico dell’intero processo di creazione di un brano: la scrittura delle melodie e l’armonia, la scelta e il design dei suoni, la registrazione e l’editing, fino al mixaggio del pezzo finito.

La produzione musicale quindi racchiude una serie di conoscenze e pratiche che prima dell’arrivo dei computer nell’ambito musicale erano di solito distribuite su diverse figure lavorative ma che sempre più spesso si racchiudono in un singolo PRODUCER per l’appunto.

Perciò un producer deve sapere almeno le basi di teoria musicale, competenza che rimane essenziale anche se accompagnata da un buon orecchio, un pizzico di talento e la conoscenza di nuovi software musicali, come Ableton Live, che semplificano e aiutano il processo di scrittura.

I software di produzione musicale per venire incontro alle necessità dei ‘’non musicisti’’ hanno implementato plug ins e features che permettono la creazione di armonie e accordi, portando quasi a zero la possibilità di errore in fase di scrittura. 

Ma cosa sono concretamente i programmi per la produzione musicale di cui si parla tanto?

Digital Audio Workstation, ovvero i software di produzione musicale

L’acronimo usato comunemente è DAW (Digital Audio Workstation). Un software DAW permette di registrare audio su un computer. Tra i più diffusi troviamo proprio Ableton Live, e poi Cubase, Logic, Pro Tools e FL Studio.

produzione musicale software daw home

Ognuno ha le proprie caratteristiche ma svolgono tutti più o meno le stesse funzioni. Avrete probabilmente letto o sentito di tale producer che fa rap o trap utilizzando FL Studio o di altre figure note dell’elettronica che invece usano Ableton Live. Ad ogni modo, non è la scelta del DAW che vi porterà a fare questo o quel genere. Il DAW è solo una tavola bianca su cui iniziare a disegnare. 

Altro punto importantissimo è la capacità di saper scegliere e creare i suoni che si desiderano, per quello servono basi di Sintesi e Campionamento.

La SINTESI sonora vi dá la possibilità di creare o appunto sintetizzare suoni nuovi e unici grazie all’utilizzo di sintetizzatori. La sintesi è un capitolo molto vasto che racchiude diverse tecnologie e metodi legate a diverse ‘’ere’’ della storia della musica contemporanea dagli anni 60/70 fino ad oggi: leggerete di sintesi sottrattiva, sintesi FM, Wavetable, Granulare, Physical Modelling e via dicendo. Ma non c’è da spaventarsi, nonostante i nomi difficili e pomposi è molto più semplice di quanto sembri.

Il CAMPIONAMENTO invece permette di creare suoni, groove, loops e melodie partendo da altri suoni o brani fatti da altri. L’esempio più comune e semplice è la storia del rap o dell’house music che si avvalgono proprio del campionamento.

L’ultimo tocco ma non meno importante è il mix del brano. MIXARE vuol dire letteralmente far sì che la vostra creazione suoni esattamente come l’avete immaginata ma su ogni tipo di speakers, dallo smartphone o la cassa bluetooth del mercato all’impianto hi-fi da migliaia di euro. Per mixare servono basi di fisica del suono, un buon orecchio e imparare l’utilizzo di strumenti come equalizzatori, compressori, limiters, riverberi e delay

Produrre musica vuol dire quindi prendersi cura dell’intero processo di creazione, ma non significa che la collaborazione con altri musicisti o altri music producer sia proibita anzi, quello rimane e rimarrà sempre un’occasione di crescita e ampliamento delle competenze.

Sintesi e campionamento dei suoni per la produzione musicale

Sintesi del suono

La sintesi del suono si riferisce al processo di creazione artificiale di suoni utilizzando metodi e tecniche elettroniche o digitali. Questo processo coinvolge la generazione di onde sonore attraverso diversi mezzi per produrre suoni che possono essere simili a strumenti musicali, voci umane o altri suoni ambientali.

produzione musicale ableton

Ci sono diverse APPROCCI alla sintesi del suono, tra i principali troviamo:

  1. Sintesi sottrattiva: Questo metodo coinvolge la partenza da un suono ricco di armoniche (tipicamente una forma d’onda complessa come un’onda quadra o dente di sega) e poi filtrando via alcune armoniche per ottenere il suono desiderato.
  2. Sintesi additiva: In questo caso, si parte da onde sonore di base (solitamente sinusoidi) e si sommano diverse componenti in frequenza per creare un suono complesso.
  3. Sintesi granulare: Questa tecnica suddivide il suono in piccoli frammenti chiamati “grani” e manipola questi grani per creare nuovi suoni.
  4. Sintesi wavetable: Utilizza tavole di onde (wavetables) che contengono diverse forme d’onda pre-registrate. I suoni vengono generati attraverso la scansione attraverso queste tavole di onde.
  5. Sintesi FM (Frequency Modulation): Questa tecnica coinvolge la modulazione della frequenza di una forma d’onda da parte di un’altra, creando suoni complessi e ricchi di armoniche.
  6. Sintesi di campioni: Consiste nell’utilizzare campioni audio pre-registrati e manipolarli attraverso processi di pitch-shifting, time-stretching e altri effetti.

La sintesi del suono è ampiamente utilizzata nella produzione musicale, nella creazione di effetti sonori per film e giochi, nonché in ambiti più scientifici come la ricerca acustica e la creazione di strumenti musicali digitali.

Sintetizzatori

Un SINTETIZZATORE è un dispositivo elettronico o un software progettato per generare suoni. Utilizzato sia nella produzione musicale che nella performance, il sintetizzatore può creare una vasta gamma di suoni, dai timbri che imitano strumenti acustici fino a effetti sonori e paesaggi sonori completamente nuovi. I sintetizzatori possono essere utilizzati in diversi contesti, tra cui musica elettronica, produzione di film, performance dal vivo e composizione musicale.

Ci sono diversi tipi di sintetizzatori, basati su differenti principi e metodi di sintesi sonora:

  1. Sintetizzatori analogici: Utilizzano circuiti analogici e oscillatori per generare suoni. Sono rinomati per il loro suono caldo e ricco.
  2. Sintetizzatori digitali: Generano suoni attraverso la sintesi digitale, utilizzando algoritmi per creare onde sonore. Sono estremamente versatili e possono emulare una varietà di strumenti e timbri.
  3. Sintetizzatori software (VST, plugins): Sono programmi informatici che emulano il funzionamento dei sintetizzatori hardware o offrono nuove forme di sintesi sonora.
  4. Workstation: Sono sistemi più complessi che combinano la sintesi del suono con altre funzionalità come sequencer, campionatori e processori di effetti.
  5. Modulari: Questi sintetizzatori consistono in diversi moduli separati, che possono essere collegati in vari modi per creare configurazioni uniche di suoni.

I sintetizzatori possono variare ampiamente nel design, dai piccoli dispositivi portatili ai grandi sistemi modulari. Alcuni parametri comuni che possono essere modificati in un sintetizzatore includono il pitch (altezza del suono), il timbro (colore del suono), l’inviluppo (la forma del suono nel tempo), e il filtro (che modifica la qualità timbrica del suono).

sintesi del suono sintetizzatori

I sintetizzatori hanno avuto un impatto significativo sulla musica moderna, permettendo ai musicisti di esplorare nuovi paesaggi sonori e di espandere le possibilità espressive della musica.

Campionatori

Un CAMPIONATORE (o sampler, in inglese) è un dispositivo elettronico o un software che registra (campiona) suoni provenienti da diverse fonti – come strumenti musicali, la voce umana, ambienti naturali o altri suoni – e li riproduce digitalmente. Questo permette agli utenti di manipolare, combinare e alterare questi suoni registrati in modi creativi.

I campionatori sono strumenti fondamentali nella produzione musicale moderna e sono particolarmente popolari in generi come l’hip-hop, l’elettronica e la dance music. Possono essere utilizzati per:

  • Riprodurre registrazioni: I suoni campionati possono essere riprodotti a diverse altezze e velocità, permettendo ai musicisti di suonare registrazioni come se fossero strumenti musicali.
  • Modificare suoni: I campionatori permettono di modificare i suoni in vari modi, come alterando la durata, aggiungendo effetti, modificando l’inviluppo del suono e molto altro.
  • Creare loop e ritmi: I campionatori sono spesso usati per creare loop di batteria o di altri strumenti, che possono essere poi utilizzati come base ritmica per una traccia musicale.
  • Layering e mixaggio: Consentono di sovrapporre diversi suoni per creare texture complesse e mix di suoni.

I campionatori possono variare grandemente in termini di complessità, dalle app per smartphone ai dispositivi standalone fino a complessi software per computer. Essi hanno rivoluzionato il modo in cui la musica viene prodotta e composta – si pensi in particolare alla produzione di musica elettronica – dando agli artisti la libertà di esplorare e sperimentare con una vasta gamma di suoni al di là dei limiti degli strumenti musicali tradizionali.