Musica e performance dal vivo in diretta dietro uno schermo
Non abbiamo più palchi. Non abbiamo più console. Non abbiamo più un pubblico. Non abbiamo più performance.
Sicuramente è un modo di vedere le cose.
Ci sono sempre molti punti di vista e molti modi di affrontare lo stesso tema.
Forse sarebbe meglio dire che tutte quelle cose non sono scomparse, ma momentaneamente evolute in qualcos’altro.
E forse sarebbe meglio anche aggiungere che torneranno ad esistere come le conoscevamo, ci vuole un po’ di pazienza.
Certo che parlare di pazienza quando la stanchezza si fa sentire, quando si è impantanati in una situazione senza via d’uscita è cosa dura, e sembrano solo parole al vento, ma la differenza sta tutta nel credere veramente alla speranza senza lasciarsi andare, proprio nel momento in cui il traguardo sembra più lontano.
Musicisti e performer, esattamente come altre categorie, hanno avuto modo di reinventarsi e di sfruttare per quanto possibile la situazione pandemica per continuare a proporre i loro contenuti, c’è chi ha scelto di provare nonostante tutto a farsi sentire e rimanere a galla e chi non accetta o non ha accettato le nuove forme di interazione con il pubblico e di comunicazione.
Il pubblico c’è ancora
Palchi e pubblico ci sono ancora, torneranno ad essere reali, in carne ed ossa, sporchi (i palchi) e sudati (gli avventori degli eventi), ma per ora serve sapersi accontentare della versione virtuale che abbiamo a disposizione, quella offerta dalle piattaforme di streaming.
Prima abbiamo detto che ci sono molti modi di guardare alle cose, questo è uno, e non solo colma (almeno in parte) l’invisibilità che la mancanza di appuntamenti genera, ma permette di sviluppare nuove abilità e di creare scenari tutti nuovi.
Ogni nuovo contesto, bello o brutto che sia, porta inevitabilmente a nuovi equilibri.
In futuro probabilmente, almeno in un primo momento quando si potrà tornare ad un modello di vita simile a quello cui eravamo abituati fino ad inizio 2020, nessuno deciderà di stare a casa a guardare un concerto in streaming piuttosto che parteciparvi dal vivo, ma ora questa è l’unica possibilità.
Il pubblico c’è ancora, la scena la si può prendere, bisogna soltanto nuovamente mettersi in gioco.
Imparare cose nuove
Fa parte della vita dell’artista il saper affrontare nuove sfide ed imparare ogni giorno cose nuove, rimanere seduti sugli allori non si addice al comportamento dell’entertainer.
Va bene creare uno standard affidabile ma rimanervi ancorati è darsi la zappa sui piedi per chi fa dell’arte la propria vita.
Nell’ultimo anno abbiamo assistito all’esplosione di piattaforme come Zoom e Twitch, diverse ovviamente, ma che in comune hanno lo scopo di offrire interazione in real-time grazie ad una connessione internet, per riunioni, call, dirette, performance e tanto altro ancora.
Come molte altre cose, usarle non è difficile, usarle bene però è un’altra cosa. Riuscire a farsi notare grazie all’utilizzo di queste applicazioni non è un gioco da ragazzi, poiché bisogna vederla come una grande piazza dove tutti decidono di incontrarsi.
E quando si è in tanti, ma veramente tanti, il gioco si fa duro.
I pro
Quando in campo scendono anche i “pro”, i grandi nomi, quelli che di concerti e dj set in giro per il mondo hanno fatto la propria bandiera, allora è arrivato il momento di capire che quello del livestreaming è un mondo che deve essere esplorato.
Grazie a questo modo di esibirsi emergono in molti doti da blogger e comunicatore, che magari non si sospettava nemmeno di avere.
Da eventi di presentazione di album a dj set che sono degli appuntamenti fissi, tutto quello che una volta succedeva nei club ora è nella grande venue virtuale che internet mette a disposizione.
Le aziende
C’è inoltre la tendenza di aziende produttrici di software e hardware per dj, producer e performer ad implementare nei prodotti offerti funzionalità mirate a favorire e facilitare la diffusione in streaming.
Facciamo un paio di esempi: ultimamente Serato, casa neozelandese tra le più note per le sue dj app professionali (da Scratch Live a Itch a Serato DJ Pro), ha deciso di offrire pacchetti di “visuals” e “sfondi” da usare su Twitch, per rendere più accattivanti e creative le dirette live.
Oppure Denon DJ, altro gigante del dj game, che grazie ad un recente aggiornamento firmware dei suoi mixer X1800 e X1850 facilita la trasmissione audio in streaming.
Da citare c’è anche Mixcloud, web app nota da tempo nel settore dj che offre spazio per caricare mixtape e dj set, e che da poco ha ampliato offerta e servizi anche nel campo del livestreaming.
Le tematiche legate allo streaming, live e di riproduzione contenuti ad esempio all’interno di un dj set, sono trattate nei corsi dj di MusicLab, base e avanzati, così come le questioni legate al diritto d’autore e come le esibizioni di nuova generazione possano essere autorizzate o bloccate.
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Sarebbe senza dubbio da approfondire la questione legata
La musica non si ferma, continua a muoversi ed evolversi come sempre, ora semplicemente questo avviene online.
Dj e producer sono sicuramente più facilitati in questa pratica, più ardua l’impresa per musicisti tradizionali, band o chiunque suoni uno strumento e debba gestire la latenza che inevitabilmente si crea con il broadcasting.
Si faranno passi avanti anche in questa direzione, che ci piaccia o no.
Se abbiamo imparato a fare cene, aperitivi e bevute in streaming, impareremo ad abituarci anche a guardare concerti e dj set solo attraverso uno schermo.
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