Musiclab People – Intervista a Galileo Tarricone

da | Set 27, 2021 | Blog

Musiclab People è la rubrica che ci porta a conoscere le persone dietro e dentro il Musiclab.

Si sente spesso dire che siano le persone a fare la differenza ed è così, non si tratta solo di parole.

Noi ci crediamo e ne siamo testimoni ogni giorno. La nostra struttura offre spazi, servizi, strumenti e formazione. Per fare in modo che tutto questo giri nella maniera corretta c’è l’impegno quotidiano di tanti soggetti che mettono in campo passione, dedizione e tempo.

Con questa sezione vogliamo rivolgere l’attenzione a coloro che contribuiscono all’esistenza stessa di Musiclab e all’alto livello della sua proposta.

Io sono Edoardo Bonafortuna, responsabile della comunicazione e docente di Musiclab per il Corso DJ, autore del libro “Il Prossimo Disco” e ho il piacere di aver fatto due chiacchiere con Galileo Tarricone.

Buona lettura.

*

Ciao Galileo, dalla tua bio emerge una grande poliedricità.
Da dove arriva questa vocazione? Hai sempre saputo di volerti dedicare a tante cose diverse tra loro, seppu- re in qualche caso vicine, oppure ti ci sei ritrovato? 

*

Entrambe le cose: da un lato ho sempre avuto diversi interessi, anche piuttosto divergenti tra loro. Col tempo, alcuni di questi sono diventati delle attività professionali e ho perciò deciso di approfondire la mia conoscenza in tali settori per esserne all’altezza.
Non sarebbe comunque corretto negare che se avessi avuto abbastanza richieste in un solo campo molto probabilmente le altre attività sarebbero rimaste puri hobby: perciò posso dire sia di essermici ritrovato, sia di aver lavorato per avere le caratteristiche giuste per occuparmi di così tante cose diverse. 

*

Ti definisci produttore, compositore, batterista, grafico e fotografo. Quale di questi vestiti senti più tuo degli altri? 

Aggiungi alla lista pure “videomaker”, “insegnante” e “padre di famiglia”: quest’ultimo punto é al momento, ormai da diversi anni, l’attività che mi tiene impegnato per gran parte della giornata. Tutto il resto passa in secondo piano, nei ritagli di tempo.
Rimanendo in ambito lavorativo, non ti nascondo che dedicarmi all’insegnamento sia una delle cose che trovo più stimolanti e che mi stanno portando grande soddisfazione personale e professionale. 

*

Il primo amore in campo artistico? E quando hai iniziato? 

*

Primo amore il cinema, senza dubbio: la settima arte fin da piccolo ha avuto per me forte attrattiva ed importanza nello sviluppo. Ho sempre avuto un profondo livello di immersività nell’opera durante la visione di un film e col tempo ho capito quanto merito avesse la colonna sonora e il mix audio. Ancora oggi considero il “film scoring” il più interessante tra i generi musicali. 

Ma se in campo cinematografico sono sempre stato un fruitore, ho invece trovato modo di “fare” verso l’adolescenza, quando la voglia e la necessità di socializzazione mi portarono ad avvicinarmi alla musica suonata tramite la batteria. E lì fu colpo di fulmine! 

*

Quando hai capito di voler trasferire la tua passione nel mondo del lavoro? 

Subito!
Disse il saggio: “Trovati un lavoro che ami e non lavorerai mai un solo giorno in vita tua.”
Ma questo penso sia abbastanza naturale: tutti i bambini sognano di fare il calciatore professionista da grandi (io l’hockeysta!).
Pensa che figo: ti piace fare qualcosa e c’é qualcuno disposto a darti dei soldi affinché tu la faccia! Non é il sogno di chiunque? 

*

Sei ormai da tempo nel corpo docenti del Musiclab. Come è iniziato il tuo percorso nella didattica e quando sei entrato in contatto con la struttura? 

Nel 2008, anno in cui ho frequentato il corso da Tecnico del Suono indirizzo Studio finanziato da Enaip. L’anno successivo, quindi già nel 2009/2010, Alessandro Lestino e la buon’anima di Paolo Bozzola mi diedero fiducia per tenere alcune lezioni nei vari corsi che organizzava il MusicLab.
Tutto questo perché prima di studiare da tecnico del suono ho tentato con poco successo la Facoltà di Fisica: per quanto sia risultato inadeguato a completare il percorso accademico, mi hanno considerato sufficientemente preparato per insegnare fondamenti di acustica et similia agli aspiranti tecnici e produttori. 

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Galileo Tarricone docente MusicLab fondamenti di acustica
Galileo dietro il banco

Cosa pensi del livello della formazione musicale in Italia, in campo artistico e tecnico, e perchè secondo te ancora non ottiene il credito e l’importanza che merita come avviene in altre realtà in Europa e nel mondo? 

*

Faccio un ragionamento partendo da alcuni esempi: Hugh Jackman, Anne Hathaway, Eddie Redmayne, Alec Baldwin, per non parlare di Jared Leto, Lady Gaga, Liza Minelli, David Bowie, Barbara Streisand. 

Sanno ballare, cantare, suonare, recitare ruoli comici, ruoli drammatici, al cinema, al teatro. Io vedo costantemente che le star internazionali hanno un livello di preparazione molto più alto e al contempo in molte discipline. Ti viene in mente qualche esempio di artista italiano a questi livelli? Vivente, dico. 

Vedo da una parte tutta l’orchestra di Hans Zimmer a cominciare dalla sua violoncellista di fiducia Tina Guo, passare dal repertorio classico al moderno con autorevolezza ed apparente semplicità, mentre dall’altra i nostri diplomati al conservatorio risultano degli impediti totali appena si chiede loro di uscire un po’ da quanto hanno studiato in classe. 

Vedo le scuole medie e i licei americani ed inglesi che tra le attività extracurricolari propongono laboratori di teatro, radio, marching band, orchestre della scuola, e tutti questi hanno bisogno di altri studenti che si occupino del supporto tecnico: alcuni decidono che potrebbero farlo di lavoro e trovano poi ottime scuole sia in campo artistico sia in campo tecnico pronte a prepararli al mondo del LAVORO, perché di questo si tratta. 

Da noi ogni recita scolastica é una coltellata e il servizio tecnico é erogato dal bidello perché é l’unico che ha le chiavi del magazzino dove si conservano due casse scassate e un microfono: come fai a inculcare nella mente delle giovani generazioni che quello é un lavoro con la medesima dignità degli altri se viene fatto sempre tutto, per dirla alla Ferretti, “a cazzo di cane”? 

*

Su cosa stai lavorando attualmente? 

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Principalmente foto e video: avendo poco tempo a disposizione per quanto raccontato sopra, sto prendendo progetti più veloci da chiudere. La produzione musicale é un percorso che richiede molto impegno per poter creare il necessario rapporto di reciproca fiducia con l’artista, impegno, attenzione e tempo che al momento non ho. 

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Galileo Tarricone in studio di registrazione in UK
Galileo ai Real World Studios (Wiltshire, UK)

Sei una metà che sta alla base di Double Dominant Studio, uno studio creativo che offre numerosi servizi. Quando nasce l’idea e come vanno le cose? 

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L’idea é nata sempre nel 2008 durante l’anno in cui ho frequentato il corso al MusicLab, con Maurizio Bulgarini, mio attuale collega, amico da una vita e personalità poliedrica almeno quanto me.
Insieme volevamo creare una realtà che avesse come caratteristica quella di soddisfare le due necessità principali dell’artista: l’esperienza in studio e quella sul palco. 

Col tempo abbiamo scoperto che le necessità erano molte di più… e ci siamo attrezzati per soddisfarle quasi tutte! Ma é una faticaccia, non lo nego.
Come sono andate le cose? Dipende: a volte abbiamo provato puro stato di esaltazione per quanto prodotto, altre ci siamo addormentati con il magone della consapevolezza di aver contribuito a creare altra monnezza ad insudiciare il mondo.

*

Galileo Tarricone foto
Galileo Tarricone

Pensi sia difficile conciliare una vita privata che si può definire ordinaria con il lavoro nel campo artistico? 

*

Non so se sia difficile in senso assoluto ma io non ci sono riuscito. 

Pensiamo alla difficile condizione che i professionisti del settore dello spettacolo vivono nel nostro paese e hanno vissuto durante i momenti più difficile dovuti alla pandemia, per quale motivo si fa così fatica? 

Per quello che ti dicevo sopra: in Italia la musica e tutto ciò che ne gravita attorno non é considerato un vero lavoro ma nel migliore dei casi un nobile passatempo e, in quanto tale, secondo le istituzioni può tranquilla- mente aspettare. 

Sarà ovviamente una carneficina, ma non é detto che sia del tutto un male: forse questa situazione forzerà l’inizio di una vera rivoluzione dell’intero settore. Purtroppo ogni rivoluzione ha i suoi martiri. 

Forse no: forse sarà solo la batosta finale ad un settore agonizzante! 

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Prossimi progetti, i prossimi passi? Nel lavoro e nella vita? 

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I nuovi Double Dominant Studios sono ormai aperti e operativi in campo video e fotografico. 

Per l’audio e la musica ci vorrà ancora un po’ perché ne stiamo facendo delle belle, ma il progetto é quello di creare un studio/palco virtuale da dove si possano seguire in streaming i processi di produzione di un di- sco.
Nel tempo si sono aggiunti altri professionisti oltre a me e Maurizio: Marco Parella e Andrea Duggento sono due colonne fondamentali su cui si appoggerà l’intero progetto. 

Oltre a loro, mia moglie Valentia Camilleri, già da tempo ci presta la voce per diversi lavori tra cui speech e registrazioni conto terzi. 

*

Grazie Galileo

*

Ma ti pare! 

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